L’evento finale ha proposto la proiezione di It’s Raining Women, documentario pluripremiato della regista finlandese Mari Soppela, che affronta con lucidità e profondità il tema delle disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro, attraverso la potente metafora del soffitto di cristallo.
Il soffitto di cristallo rappresenta l’insieme di barriere sociali, culturali e psicologiche che ostacolano — in modo spesso invisibile ma concreto — l’accesso delle donne (e di altri gruppi storicamente discriminati) ai ruoli di potere e responsabilità.
Secondo il McKinsey Global Institute, la mancata parità di opportunità professionali per le donne costa all’economia globale ben 28 trilioni di dollari. Eppure, come ha ricordato Annalisa Piras, curatrice della rassegna:
“Il talento non ha genere, ma il potere sì. Perché nel 2025 metà della popolazione è ancora ostacolata nel riconoscimento dei propri meriti e spesso pagata la metà per lo stesso lavoro? Il segreto per rompere il soffitto di cristallo è, prima di tutto, rompere il silenzio.”
Il film e il dibattito che ne è seguito hanno affrontato proprio questi nodi, cercando di tracciare possibili strade per superare le disuguaglianze ancora presenti nel mercato del lavoro.
Il divario resta, e non solo in Italia
Nonostante i principi sanciti dai trattati europei, la realtà parla chiaro:
- le donne guadagnano ancora il 13% in meno rispetto agli uomini (Eurostat, 2024);
- solo il 10% dei CEO europei è donna (EIGE, 2023);
- in Italia, appena il 28% dei ruoli apicali è occupato da donne (ISTAT, 2023).
Colmare questo divario non è solo una questione di giustizia, ma una leva strategica per la crescita: secondo l’EIGE, la piena parità di genere nel lavoro potrebbe aumentare il PIL dell’UE del 9,6% entro il 2050.
Tre voci, tre prospettive sul cambiamento
A seguire la proiezione, il dibattito ha coinvolto tre esperte:
Azzurra Rinaldi, economista femminista, insegna Economia Politica presso l'Università Unitelma Sapienza di Roma, dove è anche Direttrice della School of Gender Economics e fondatrice di Equonomics. Ha sottolineato:
“Le donne sono il vero capitale umano del lavoro. Si laureano per prime, con i voti più alti, e ottengono le performance migliori. Le disuguaglianze salariali non sono solo ingiuste — sono inefficienze economiche.”
Alessandra Minello, demografa sociale all’Università di Padova, studia le disuguaglianze di genere in Italia e in Europa e, ha messo in luce come il soffitto di cristallo emerga in modo più netto proprio con la genitorialità:
“La genitorialità spiega l’80% della discriminazione nel mondo del lavoro. Oggi molte donne fanno meno figli: è un gesto politico fortissimo. Vuol dire ‘non voglio farlo a ogni costo, non voglio accontentarmi’.”
Costanza Hermanin, professoressa presso l’EUI e il College of Europe,esperta in giustizia e politiche antidiscriminatorie, ha ricordato l’importanza di politiche attive e strumenti correttivi:
“Grazie all’UE abbiamo l’obbligo di garantire la parità retributiva. Ma la norma non basta: è niente, se non c’è l’applicazione. Le quote di genere servono a riequilibrare il potere decisionale. E quando le decisioni vengono prese da gruppi più equilibrati, sono più giuste e più inclusive.”
Il filo conduttore della serata è stato riassunto così da Annalisa Piras: “Il soffitto di cristallo non si rompe da solo. Inizia a creparsi quando smettiamo di ignorarlo. Parlare è il primo ‘martello’. Passare il testimone — come ci invita a fare il film — è ciò che trasforma i principi in progresso.”
The End?
La prima stagione di Visioni d’Europa si chiude così: sei appuntamenti, sei documentari di alto impatto, e decine di voci che hanno animato Palazzo Buontalenti in questi mesi.
Un ringraziamento speciale va a Annalisa Piras, curatrice e moderatrice della rassegna Visioni d’Europa, giornalista, filmmaker e Direttrice di The Wake Europe Project, e a Fabrizio Tassinari, curatore dei panel e Direttore Esecutivo della Florence School of Transnational Governance presso l’EUI.
Ma soprattutto, grazie al pubblico che ha seguito, discusso e partecipato: Visioni d’Europa è stata possibile grazie a voi!
In attesa della prossima stagione, continuate a seguirci.