Il documentario di Hege Dehli e Xavier Harel racconta la battaglia di un gruppo di esperti internazionali per porre fine all’elusione fiscale delle multinazionali. Ma è stato il panel post-proiezione, con alcuni dei protagonisti europei della politica economica e della fiscalità internazionale, a offrire spunti cruciali sul futuro dell’Europa in questo scenario turbolento.
Cosa hanno detto gli esperti
Annalisa Piras, curatrice della rassegna e moderatrice del dibattito, ha sottolineato:
“Il film ci offre un messaggio importante sul fatto che, dopo una lunga battaglia durata 15 anni, si è finalmente raggiunto un risultato storico, la prima riforma fiscale in 100 anni per assicurare una tassazione minima globale delle multinazionali. Ma la lotta continua. Oggi, notizie come quella delle multe a Facebook e Apple ci ricordano che le multinazionali sono nel mirino non solo per le loro pratiche fiscali ma anche per concorrenza sleale. Questo ci insegna che, se vogliamo vedere cambiamenti veri, dobbiamo essere attivisti e tenaci.”
Bill Emmott, giornalista e saggista britannico, ex editor-in-chief di The Economist, ha offerto due riflessioni potenti. La prima, sul declino dell’egemonia americana:
“Il mondo di oggi non è più definito dall’egemonia degli Stati Uniti. […] Il mondo non è di Donald Trump, non è il re del mondo. Il mondo siamo noi: l’Europa, l’Africa, i giapponesi, il sud-est asiatico e tutti gli altri.”
E la seconda, sulla necessità europea di rafforzare la propria autonomia strategica:
“Siamo ancora molto dipendenti dagli Stati Uniti. Ma possiamo sostenere l’Ucraina, potremmo persino combattere la Russia da soli, perché è una superpotenza debole. […] Dobbiamo investire di più nella nostra difesa e nelle nostre capacità, perché Trump ci ha dimostrato che c’è sempre il rischio di essere messi da parte dai nostri alleati. È un investimento nella sicurezza, ma è consumo in termini economici. Non facciamo finta che sia come investire nelle ferrovie o nell’istruzione. È consumo, ma necessario.”
Cosimo Pacciani, Responsabile della Ricerca presso il Poste Italiane Group Research Hub, ha evidenziato l’accelerazione del contesto decisionale globale sotto Trump:
“Trump 2.0 sta facendo le cose con una velocità e un’aggressività a cui probabilmente nessuno di noi è abituato. […] Ora ci troviamo in un contesto in cui le politiche fiscali e commerciali sono molto più rapide e dirette. L’obiettivo per l’Europa è che l’euro diventi una valuta di riserva, un’alternativa al dollaro, che sta perdendo la sua influenza. È un cambiamento fondamentale, e l’Europa ha l’opportunità di posizionarsi.”
Cristina Martinetti, avvocata, specializzata in diritto degli scambi transnazionali, componente dell’ICC Institute Council (Parigi), ha richiamato l’attenzione sul divario tra grandi multinazionali e il tessuto imprenditoriale europeo:
“Nel documentario vediamo chiaramente come le multinazionali stiano usando il sistema fiscale globale per ridurre al minimo la loro tassazione. Ma la maggior parte delle imprese non è composta da giganti globali: sono piccole e medie imprese che si adattano a un mondo che cambia. Le tariffe di Trump e le misure protezionistiche stanno costringendo molte aziende a ripensare le proprie strategie per sopravvivere e restare competitive.”
Marco Buti, già Direttore Generale Affari economici e finanziari della Commissione europea e Titolare della cattedra Tommaso Padoa-Schioppa all’Istituto Universitario Europeo, ha fatto un appello chiaro alla responsabilità strategica dell’Europa:
“L’Europa ha l’opportunità di diventare un polo di stabilità. La creazione dello strumento di anti-coercizione finanziaria è una svolta: per la prima volta possiamo rispondere in modo robusto a un attacco economico. Ma dobbiamo cogliere questa opportunità, e siamo ancora lontani dal completare gli strumenti necessari per fare dell’Europa una vera potenza economica. […] L’incertezza negli Stati Uniti può giocare a nostro favore, ma solo se saremo pronti.”
Un evento che cade in un momento cruciale
La proiezione di Tax Wars arriva in un momento chiave per il dibattito globale sulla fiscalità. Mentre l’Europa applica la riforma del Pillar 2 con una tassa minima del 15% sulle multinazionali, gli Stati Uniti – sotto la possibile nuova presidenza Trump – minacciano di disimpegnarsi dall’accordo, alimentando tensioni con l’Unione Europea.
Tax Wars non solo documenta la storia di una vittoria contro l’elusione fiscale, ma interroga il futuro: riuscirà l’Europa a giocare da protagonista in questo scontro di poteri fiscali e commerciali?